La palude del comfort

Da quando ho cominciato a guardare alla mia vita in maniera più critica, ho iniziato anche a ragionare su un non-luogo particolare che avevo sempre frequentato ma che non avevo mai ben analizzato, la mia zona di comfort. Per quanto ne ignorassi l’esistenza, questa condizionava pesantemente la mia vita. Mi permetteva di muovermi liberamente e soprattutto tranquillamente, ma solo all’interno di un recinto ben delineato e rassicurante, quello delle mie abitudini, delle mie amicizie, dei miei steccati, non solo fisici. Convincendomi ad evitare qualsiasi escursione al di fuori di questi confini, per non dover affrontare scomodità, imbarazzi, confronti, giudizi, paure.

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