Becoming Minimalist: newsletter n. 5
by albi69
Nuovo appuntamento con la newsletter di Becoming Minimalist. Si parla di condivisione, semplificazione, decluttering e fine del consumismo. Cliccate sui link proposti, e condivideteli. Male non fa…
L’editoriale
La gioia è fatta per essere condivisa.
Dieci anni fa nasceva mio figlio. Ricordo bene quella mattina. Come ogni genitore orgoglioso, ricordo chiaramente di aver sollevato il telefono per chiamare ognuno dei nostri familiari e amici più intimi per condividere con loro l’emozionante annuncio. La gioia, nella nostra vita, era traboccante. E io non vedevo l’ora di coinvolgere gli altri in quel momento.
Ho imparato una preziosa lezione di vita quella mattina: la gioia deve essere condivisa. È un dato di fatto: la nostra gioia diventa più completa quando è condivisa con gli altri.
Questo è evidente in occasione dei momenti più emozionanti della vita, come la nascita di un figlio. Ma l’esperienza di condividere la gioia con gli altri può essere fatta anche i momenti meno eclatanti:
• Quando scopriamo un nuovo ristorante dove si mangia ottimamente, lo consigliamo agli altri.
• Quando leggiamo un libro nuovo che ci piace, lo suggeriamo agli altri.
• Quando scopriamo un modo migliore di vivere, invitiamo gli altri.
La pratica di condividere le cose nuove con gli altri migliora la loro vita. Permette loro di scoprire la stessa gioia. Ma migliora anche la nostra. Rende la nostra gioia completa. E porta nuova ricchezza alla nostra vita. È uno dei motivi per cui ho incluso nel mio libro Simplify, un intero capitolo sull’importanza della condivisione delle proprie storie con gli altri. In poche parole, la gioia è fatta per essere condivisa.
Questa newsletter è completamente dedicata a questo scopo. È scritta per coloro che hanno scoperto la gioia della semplicità e del minimalismo in una cultura dominata dal consumismo. È scritta per coloro che hanno scoperto la gioia di vivere con meno e sono ansiosi di condividere questa opportunità con gli altri.
Abbiamo scoperto un modo migliore per vivere. Invitiamo gli altri a fare lo stesso. La loro vita sarà migliore. E la nostra gioia sarà più completa.
Qualche link a letture interessanti (da condividere)…
• 21 azioni semplici per migliorare la propria vita. qui
• 1 decluttering al giorno… qui
• 8 blog sulla semplificazione della vita, tutti da seguire qui
• Stanchi di comprare e possedere oggetti? qui
…e un paio di spunti dal mondo dei media
• La crisi del consumismo americano (da Huffington Post). qui
• Usare l’immaginazione per fare decluttering (da Psychology Today). qui
[…] crisi del consumismo (americano) Qui l’articolo originale, e qui dove l’ho trovato […]
Non condivido più perché di solita ci si afferra la mano con tutto il braccio.
E poi non è detto che ciò che offro interessi, magari anche accettarlo è un atto di cortesia ma nulla più.
Credo sia molto più saggia la massima evangelica: “chiedete e vi sarà dato”. Se chiedi vuol dire che hai bisogno e che ciò che dai allora è desiderato e apprezzato, utile. a volte la condivisione è proprio inutile, almeno in una società opulenta, diventa un fastidio.
Se qualcuno chiede mi sento tenuto a fare del mio meglio, ma è necessario che chieda. Quando lavoravo nelle vendite si diceva saggiamente: “ciò che è gratis non vale niente”.
Credo sia vero. Ciò che non si “paga” né si desidera in qualche modo non vale niente.
Il vero dramma, per me, è quando uno chiede e non ti danno, quello è davvero un disastro, aver bisogno e nessuno che si presta!!!!!!
Beh, io do per scontato che chi ha messo questo blog fra le sue letture, lo abbia fatto perché è interessato al tipo di argomenti che vengono trattati. Dunque è un po’ come se mi chiedessero quello che scrivo, così, sulla fiducia. E quindi mi viene naturale condividere quello che trovo, o quello che sento. L’equazione gratis=niente forse vale nel marketing, nella vita reale credo che le cose stiano diversamente, soprattutto oggi.
Ah sì? Io invece credo che sia la norma prima, ad esempio, nella seduzione. Se una cosa ce l’hai gratis senza desiderarla, non vale niente, vale meno di niente. Vale sia per l’uomo che nella donna. Provare (e riprovare) per credere. Cmq, credo sia una norma vera soprattutto oggi che c’è una generale sovrabbondanza di beni di cui neppure ci accorgiamo. Anche la slute ad esempio, basta vedere come uno tratta il proprio corpo quando la salute c’è, e come inceve lo cura quando è ammalato. Quando hai la salute (gratis) ti trascuri, ma quando devi pargarla (malattia, sofferenza) allora ti tratti bene per non pagare più quel prezzo di dolore.
Io credo sia una norma sempre saggia e veritiera.