Il passato può essere ingombrante
by albi69
Riemergo da un fine settimana (e oltre) di febbre alta e forti dolori muscolari. È iniziato tutto venerdì sera, dopo un take away cinese per celebrare una ‘serata dei maschi’ (quando cioè la moglie è fuori, e io e mio figlio ci facciamo del male con cibo discutibile e film horror-demenziali). Quando si è trattato di convincere la piccola belva ad andare a letto, ho cominciato a sentire i primi brividi. In pratica mi sono rimesso in piedi solo oggi, e sinceramente non mi sento ancora bene, per niente. Dunque ancora un fine settimana di stop sul fronte decluttering. Peccato, perchè venerdì, prima di cadere sotto i colpi del virus, ero riuscito a dare un senso al gran lavoro di cesello fatto nei precedenti fine settimana, quelli del ‘miracolo della neve a Roma’. Sono riuscito a vendere 255 film in dvd, e 150 dischi in vinile, svuotando buona parte della libreria dello ‘stanzino degli orrori’. Per me è stato un grande risultato. Non tanto dal punto di vista economico (comunque interessante), quanto per non aver minimamente tentennato di fronte al fatto che stavo eliminando dalla mia vita degli oggetti che mi legavano a dei momenti bellissimi della mia gioventù (i dischi in particolare). Preparare quegli scatoloni è stato molto impegnativo, e la tentazione di tornare sui miei passi ha fatto capolino più volte. Una volta chiusi, però, quegli scatoloni non erano altro che… scatoloni, ingombranti, da portare via, prima possibile. Gli oggetti, le cose, fanno questo effetto qui… ti sembra sempre che abbiano un certo valore, una certa utilità, e per questo ti lasci docilmente circondare da loro. Il valore reale dell’oggetto, però, è diverso da quello che gli attribuisci tu per ragioni affettive, nostalgiche, morali, famigliari ecc. Questo valore che tu gli dai è dentro di te, non dentro di loro… Se elimini quel disco che ti ricorda quella vacanza… elimini il disco, non la vacanza. Nè il suo ricordo. Conserviamo per anni e anni oggetti come biglietti aerei, guide turistiche, dischi, giornali, magliette, perché ci ricordano viaggi, vacanze, eventi, amori, affetti che per noi sono importanti e che quindi non dimenticheremmo comunque. Ho trovato cose nei meandri dei miei mobili, che voi umani non potreste mai immaginare… vecchi quotidiani del 2001 (annunciavano la vittoria dello scudetto della mia squadra del cuore, li ho buttati anche per motivi scaramantici, considerato che da allora non si è vinto più nulla), la ‘stecca’ di quando ho svolto il servizio militare (1990! conservata per più di vent’anni anche se per me fu un’esperienza orribile…), una rubrica telefonica intonsa che risaliva all’incirca allo stesso periodo (esistono ancora le rubriche telefoniche cartacee?)… La mia teoria è che in questo modo mitizziamo il nostro passato: più reliquie del nostro passato abbiamo da mostrare a noi e agli altri, più il nostro passato si fa importante e interessante, e maggiore diventa la sua capacità di consolarci se il nostro presente non corrisponde alle aspettative che avevamo, o se il nostro futuro ci appare pieno di incognite. Negli anni ci costruiamo una sorta di assicurazione sulla felicità: se il nostro presente non ci piace, abbiamo comunque un gran bel passato da raccontarci! Una polizza comoda ma ingannevole. Eliminiamo le reliquie, viviamo nel presente, e non smettiamo mai di lavorare per costruirci un futuro migliore.
[…] Il passato può essere ingombrante […]
Ammiro la tua capacità di esprimere così chiaramente, ed incisivamente, concetti che tutti abbiamo in testa ma che non è facile tradurre in modo da entusiasmare, convincere, attrarre. Anche far sentire meglio chi sta seguendo percorsi come questo.
Grazie DC! Grazie mille. Per la cronaca il mio decluttering continua, anche se con un’intensità minore rispetto a prima. Mi sono rimasti due fronti ancora aperti: due scatoloni di dischi nel baule dell’auto che devo portare in un negozio dove comprano l’usato ma solo dietro appuntamento; i libri della libreria grande. Ma ultimamente sono stato molto preso e ho avuto meno tempo da dedicare al decluttering (e anche al blog, temo).
Si potrebbe dire che un decluttering fatto
bene non finisce mai; ma invece finisce, o per lo meno ad un certo punto ci si accorge che davvero ‘il grosso è fatto’, il nostro stile è cambiato, e quel che segue può essere mantenimento o rimaneggiamento ma non sarà mai più quella mastodontica e pazzesca operazione di ‘smontaggio’ di accumuli ed abitudini.
Io sono alle prime armi, ma vedo già risultati soddisfacenti.
Come tu stesso ed Elle avete notato, non basta fare i conti con i nostri desideri e la nostra volontà, ci son in gioco (o di mezzo, dipende) altre persone, strutture sociali e via dicendo, che rendono il tutto meno fluido, ma sempre possibile.
Forse l’elemneto più prezioso per un declutterer, o minimalista in genere, non è nè il tempo nè una fonte alternativa o assicurata di introiti economici, nè la convinzione per farlo; ma semplicemente una smisurata pazienza!
Amen!
Wow 255 dvd? E come li hai venduti, in blocco? Su Ebay o in che modo? Io faccio molta difficolta’ a vendere (nel senso che non trovo chi mi compra la roba). Se non sbaglio sei di Roma anche tu, magari hai qualche indicazione da dare su negozi che ti comprano le cose usate o le mettono in conto vendita (a parte il Mercatino che conosco gia’, magari negozi specializzati…).
Io ho una ventina di agende, una per ciascun anno, dove durante l’anno ho segnato le attivita’ fatte e ho incollato biglietti del cinema, mostre, concerti e viaggi. Poi ho dei quadernini che mi sono portata / porto in viaggio dove scrivo il diario di viaggio giorno per giorno. Sinceramente non ho nessuna intenzione di buttarli perche’ mi piace andare a ripescarli e riguardarmeli ogni tanto 🙂 Il ricordo del viaggio rimane, ma rileggere le emozioni provate in quel momento e’ bello, e poi ho in progetto di trascrivere tutto su un sito con le mie foto… Anche le guide turistiche le tengo assolutamente, sai quante volte le ho consultate anche dopo il rientro!! Insomma l’utilita’ di ciascun oggetto dipende dalla persona 🙂
Ciao Sab, li ho venduti ‘analogicamente’ 🙂 Nel senso che non ho usato ebay ma sono andato direttamente presso un negozio della mia zona che vende dischi usati, e poi presso un chiosco che vende libri, fumetti e anche DVD. Il primo è Pink Moon e si trova all’inizio di Via Portuense, lì dove la via scende da Piazzale della Radio. Il secondo invece è all’inizio di viale Marconi, in pratica a 200 metri da Piazza della Radio. Il negozio di dischi è stato una piacevole scoperta: praticamente è di proprietà di uno degli ex soci proprietari del mitico Revolver, il negozio di dischi dentro cui sono praticamente cresciuto quando ero ragazzo. Anche lui si è quasi commosso quando ha visto che alcuni dei dischi che gli ho portato avevano ancora attaccati i prezzi del vecchio negozio. Sono andato lì praticamente senza preavviso, e forse è meglio darglielo in caso di quantitativi ingenti tipo il mio. Comunque sono stati molto gentili e disponibili. Per quanto riguarda il chiosco dei DVD (e dei libri e fumetti), è gestito da due persone, ma è meglio andarci quando c’è Marco che è più padrone della situazione quando si tratta di film. Malgrado mi fossi messo d’accordo con lui telefonicamente, quando sono andato lui non c’era, e il socio mi ha fatto un’offerta un po’ bassa. Quando gli ho detto che c’era un altro posto a San Lorenzo che me li valutava di più e me ne sono andato, ha chiamato Marco al telefono e hanno pareggiato l’offerta con quella di San Lorenzo. Il problema di questo posto qui è che sono molto ‘stretti’, il chiosco tra un po’ esplode, non hanno spazio e quindi sono un po’ in difficoltà a prendere grosse quantità di materiale. Comunque alla fine è andata, e anzi sono anche rimasto d’accordo che gli porterò un paio di vecchie collezioni di fumetti (non mi faccio mancare nulla…). In entrambi i casi mi hanno pagato cash. Per quanto riguarda l’utilità degli oggetti, è giusto che ognuno valuti per sé. Ci mancherebbe. Io sono in un periodo in cui ho un gran bisogno di guardare con fiducia al futuro, mentre sono circondato da troppe cose che mi legano al passato, e non mi rendono facile il compito… A presto!