Scripta manent
by albi69
“Papà, ma davvero lì ci sono dei libri che non hai mai letto?”. Ecco, è così che mio figlio, 9 anni, è entrato a gamba tesa sui miei dubbi e sui miei tentativi di procrastinare il più possibile le operazioni di decluttering sulla libreria. Perchè la libreria (quella che si vede in foto), e gli altri cento posti di casa dove ho accumulato libri (ho un cassetto del comodino che non si apre più, ci sono dentro dei libri che, a questo punto, credo si siano riprodotti…), sono stati regolarmente messi nella lista dei luoghi da ‘bonificare’.
Solo che ogni volta che li guardo, passo regolarmente ad altro. L’ostacolo è chiaramente di natura culturale: sono cresciuto sentendomi dire da più parti che dei libri non ci si deve mai disfare, che l’importanza simbolica del libro va oltre il valore del singolo titolo, che i libri di qua… che i libri di là… E alla fine questo mantra l’ho fatto mio. Il problema nasce quando poi ti ritrovi a essere uno che ogni volta che entra in libreria per cercare un libro, ne esce con almeno cinque o sei tomi nel sacchetto. Non mi considero un ‘grande lettore’, ma un ‘buon lettore’ sì, di quelli che qualsiasi argomento attira la loro attenzione, gli vien subito la voglia di approfondire e finiscono in libreria. Leggere (e scrivere) sono per me attività vitali (la seconda sarebbe anche il mio lavoro, ma lasciamo stare). Nella/e mia/e libreria/e ci sono tanti romanzi, certo, ma anche saggi, biografie, libri fotografici e d’arte. Tanta roba… forse troppa. Come conciliarla con la necessità e la volontà di fare decluttering? Dopo attenta riflessione, qualche conclusione l’ho tirata. È vero che l’importanza simbolica del libro ecc. ecc., ma è anche vero che l’importanza simbolica di un ‘divertissement’ firmato Gene Gnocchi, non è la stessa di un classico di Dostoevskij. Dunque il primo approccio al decluttering dei libri è senza dubbio quello di valutare oggettivamente l’importanza dell’opera, arrivando alla definizione di due categorie, quella dei ‘sacrificabili’ e quella degli ‘intoccabili’. Cosa va messo in una categoria e cosa nell’altra?
Fanno parte dei SACRIFICABILI:
– i libri che ho iniziato a leggere ma che ho interrotto perché brutti-noiosi-stupidi (mi è successo più di qualche volta).
– i libri che ho letto, che non leggerei mai una seconda volta, e che non consiglierei mai a nessuno (ne ho diversi).
– i libri di stretta attualità… quindici anni fa… (ha senso conservare un libro di Bill Gates che parla delle prospettive della Rete come si immaginavano nei primi anni Novanta?).
– i libri che non ho letto, e che giacciono nella libreria da almeno quattro o cinque anni (se non li ho ancora letti, significa che non li leggerò mai).
Fanno parte degli INTOCCABILI:
– i libri che ho amato leggere e/o che mi hanno insegnato cose importanti (mi piace ogni tanto andare a sbirciare lì dentro).
– i libri che ho acquistato per motivi professionali e che ancora possono essere utili (sì, lo so che su Internet c’è tutto, ma bisogna cercarlo…).
– i ‘classici’ già letti (è molto raro che io legga una seconda volta lo stesso libro, ma quando è successo si è sempre trattato di un grande classico).
– i ‘classici’ non ancora letti (ho sempre avuto la visione di me stesso da vecchio immerso in libri importanti, magari non affrontati da giovane perché non certo di esserne all’altezza).
Una volta fatto questo, mi ritroverò con una pila di libri di cui disfarmi alla mia sinistra, e una pila di libri da conservare alla mia destra. E sulla libreria ci saranno ancora molti volumi, il cui destino dipende invece da altri fattori. Ci saranno per esempio alcuni libri acquistati o ricevuti in regalo negli ultimi due o tre anni e che ancora non ho letto. Il loro destino sarà diverso. Ai primi verrà data una seconda chance, se non altro perché li ho pagati, e allora li metterò in una ‘zona d’ombra’ dalla quale dovranno uscire entro un anno o due, in un modo o nell’altro: o nel frattempo li avrò letti, e allora il loro destino dipenderà dalla loro effettiva qualità, oppure saranno ancora intonsi e faranno la fine dei ‘Sacrificabili’ (a quel punto sarà lampante che non li leggerò mai…). Al contrario, per i secondi, che neanche ho scelto, e per i quali non ho pagato, si spalancheranno da subito le porte del decluttering. Apro una parentesi: non so se è così solo per me, ma difficilmente riesco a leggere un libro che mi è stato regalato. O meglio, difficilmente chi mi regala libri riesce a scegliere il libro giusto, di mio gradimento. Non ho gusti difficili, credo sia semplicemente qualcosa che ha a che fare con la scelta personale: quello di cui in definitiva si tratta, è dedicare il mio tempo (tempo libero, dunque di qualità) a un qualcosa che non ho scelto io. Non mi riesce facile. Torniamo agli scaffali della libreria, e ai libri ancora da valutare. Ormai avrò a che fare solo con libri che ho già letto e che mi sono piaciuti, alcuni di più, alcuni di meno. Le riflessioni a questo punto si parcellizzeranno. Ogni libro sarà un caso a se stante, ogni autore verrà valutato a seconda di ciò che mi ha lasciato. Terrò la maggior parte dei libri di Stephen King, per esempio. Intanto perché, (seppure tanti anni fa), mi hanno regalato giornate di lettura entusiasmanti, e poi perché mio figlio comincia a interessarsi al genere. Potrei rinunciare facilmente invece a Grisham: nonostante continui a seguirlo, infatti, lo considero una lettura leggera (per quanto divertente). Tentennerò invece davanti alla mia grande passione degli anni Novanta, James Ellroy. Ma forse non avrò necessità di spingere il mio biblio-decluttering così a fondo. Lo scopo non è ‘eliminare per principio’. Lo scopo è far entrare in maniera ordinata tutto ciò che sopravviverà, nella sola libreria principale in sala, ripulendo dai libri i comodini, i mobiletti e le mensole nelle altre stanze. Non voglio ritrovarmi alla fine con una libreria grande come una parete ma mezza vuota!
[…] che ho scambiato. Io sono come viaggioleggero, sono legata (anche se non più spasmodicamente) alla scripta stampata, e declutterare libri mi riesce, ma è una faccenda che segue vie tutte sue. Complessa, strana, e […]
Utilissimi spunti… anch’io penso che valga raramente la famosa regola dei 6 mesi, o quel che sia: davvero vi sono oggetti, e in questo caso libri, che possono attendere un tempo enorme prima di essere utilmente impiegati – ma lo faranno senz’altro.
Comunque, sto incontrando un po’ di fatica nella scelta del tramite migliore per piazzare i libri che sto selezionando (biblioteca? bancarella? negozio dell’usato? mercatino? bookcrossing? regali ad amici? vendita a un euro con annunci in università? ecc.). Ogni possibilità ed ogni formula ha un suo perché, e non è sempre automatico destinarveli.
Al Kindle ed affini sono ancora restia per una serie di motivi: affezione a mio parere non pregiudiziale verso il cartaceo, mancanza di fondi, personale upgrade tecnologico fermo al Pleistocene. Chissà, chissà.
Ciao Denise. Questo post l’ho scritto il 14 marzo scorso. Sono passati quasi sette mesi, e i miei libri sono ancora tutti lì. Anzi, se ne saranno aggiunti una buona dozzina almeno, nel frattempo. È la ‘macchia nera’ sul mio decluttering. È veramente difficile muovermi nella direzione così razionalmente descritta nel post. Sulla teoria vado fortissimo, è la pratica che sui libri mi frega. Ma prima o poi lo farò. Almeno una sfoltita devo dargliela, non so più dove metterli. Al Kindle penso spesso. Mi rode pagarlo di più di quanto costa negli Usa, e quindi aspetto che qualche mio amico vada in vacanza da quelle parti per commissionarglielo. Però non credo che sostituirà del tutto le versioni cartacee. Credo che per alcune letture, come i saggi, il Kindle sia perfetto. Per altre, come i ‘miei’ romanzi americani o i classici della letteratura, sia meno indicato. E poi ci sono un sacco di cose interessanti da leggere che ormai vengono pubblicate solo in ebook…
Denise, mi sa che ho fatto casino col telefono e ho cancellato un tuo ulteriore commento a questo post… Scusa!
Ah, ecco! Mi sembrava strano che non fosse stato preso, comunque tranquillo: a volte occorre declutterare anche i nostri commenti, e dopo averlo perso nella rete ho pensato che in fondo non era così importante 😉
Ah, ah, ah… ormai siamo proprio fissati, fra un po’ ci declutteremo da soli!!!
Anche io avevo il sacro timore di eliminare i libri da casa, ma poi a guardare bene mi sono accorta che di libri “sacrificabili” ne ho eccome. A me per fortuna spesso ci hanno azzeccato nei regali (o forse ho gusti un po’ eclettici, forse fin troppo, diciamo “di bocca buona”? 😛 ) ma a volte no, e comunque anche con acquisti fatti di persona a volte ho toppato.
La cosa che mi ha fatto decidere e’ stato sapere che i libri non andavano buttati: li ho regalati alle biblioteche, messi su Freecycle o portati al Mercatino. Per ora ne ho eliminati una trentina ma ne ho ancora molti da controllare…
Gli ebook sono grandiosi, io li consiglio caldamente, anche se per ora in italiano non trovi tutto. Almeno si limita l’arrivo di roba nuova, si fa sempre in tempo a comprare anche in cartaceo se si scopre qualcosa di davvero memorabile.
Ciao Sab,
beh, anche io a volte ho scelto il libro sbagliato, e infatti ne ho diversi iniziati e mai finiti da eliminare. Mi sono informato e c’è il MEL Bookstore che compra libri usati. Una volta che avrò finito di catalogarli porterò i ‘sacrificabili’ lì da loro. Mentre quello che non prenderanno lo porterò alla biblioteca di quartiere dove ogni tanto andavo a studiare da ragazzo (se c’è ancora…). Gli ebook mi attirano molto, e qualcuno l’ho già comprato. Per ora me li sto leggendo sul computer e sull’iPhone, ma nessuna delle due soluzioni è comoda. Però prima di acquistare un reader voglio pensarci bene. Tu ce l’hai? Cosa hai preso?
La biblioteca e’ quella di via Cardano? Li’ i libri mi hanno detto che li prendono. Non sapevo di Mel Bookstore, ma ti pagano subito o aspettano di venderli come al Mercatino?
Io dopo attenta analisi ho comprato un Sony Reader PRS-T1 perche’ volevo una cosa touch ma non volevo il Kindle (unico che usa il formato proprietario di Amazon, tutti gli altri usano l’Epub) non volevo legarmi ad un solo sito. Comunque i due tipi di file sono convertibili tra loro (se non sono protetti da DRM)
Per ora sono molto soddisfatta e non credo leggerei mai un libro su uno schermo del pc o su un tablet, troppo male agli occhi!
No, lì non sono mai stato. Da ragazzo abitavo a Piazzale della Radio, e la biblioteca dove andavo era in via di Pietra Papa, vicino alla chiesa del Gesù Divino Lavoratore (via Oderisi da Gubbio). Ma sinceramente non so se esiste ancora… Beh adesso so che posso andare anche a via Cardano, grazie. Sei la prima persona con cui ho a che fare che ha un reader che non sia il Kindle o un iPad… Non lo so, se deciderò di comprarne uno, probabilmente opterò per il Kindle, il problema di legarmi ad Amazon non mi preoccupa, anzi trovo che Amazon sia molto vantaggioso, fanno molte promozioni con sconti vantaggiosi. Ci ho comprato diverse cose, e non ho mai avuto problemi. Adoro l’iPad, ma costa troppo, ed avendo già un iPhone, sulla maggior parte delle funzioni dell’iPad sono già coperto. Solo che leggere sull’iPhone è una tragedia. Quindi un reader mi farebbe comodo. Boh, sono indeciso…
Se vuoi leggere un po’ di ereader ti consiglio il forum di Simplicissimus. Le promozioni comunque le fanno anche altri siti, non solo Amazon, da cui per altro ho comprato alcune volte libri cartacei senza problemi. E’ che per principio mi danno fastidio i sistemi chiusi.
La spesa vale assolutamente la pena se sei un assiduo lettore, anche se come dicevo al momento ancora molte cose in italiano non si trovano in ebook, ma spero che a breve la scelta aumenti.
Come al solito riesci a darmi ottimi consigli. Registrato Simplicissimus. Grazie!
i lbri che hai comprato e non hai letto, non è detto sai che domani tu non li riscopra…li acquisti, li metti lì, quando meno te lo aspetti li vai a cercare…il mio decluttering si limita ai libri che non sono mai riuscita a finire di leggere o ai libri che mi hanno regalato, effettivamente concordo con te , nessuno riesce mai a cogliere i miei interessi.
Ciao Lella! È vero, anche se non li leggi subito, una chance gli va data comunque. Però mi metto un limite. Se dopo un tot di anni non li ho ancora letti, vuol dire che il loro acquisto è stato dettato più dall’impulso del momento che da un effettivo interesse. Sul fatto dei libri regalati, è incredibile… O sono io che quando mi piace un libro che mi hanno regalato, mi dimentico che me l’hanno regalato, oppure non è mai successo che mi piacesse un libro regalato… (Unica eccezione, quelli di fotografia). La domanda a questo punto nasce spontanea: se quel libro che mi è piaciuto tanto me l’avessero regalato, mi sarebbe piaciuto lo stesso? Ovvero, non sarà che sono io ad avere dei preconcetti sui libri che mi vengono regalati, per il solo fatto che non li ho scelti io? Aaaghh!
Noooooo! Il decluttering sui libri noooooo! Ogni volume comprato e scelto oppure regalato e quindi subito, ha un suo perchè e merita di essere tenuto e amato. Ti rispondo con quello che ha scritto mia figlia un po’ di giorni fa :” Che bello avere una casa piena di librI! Quando mi viene la voglia scelgo quale prendere e inizio, ora è il turno de “il maestro e Margherita”!” questa cosa mi ha riempito di orgoglio. Fa come me e mettili in doppia fila, ma non li eliminare, neanche il più stupido merita di essere accantonato e fatto fuori! Comunque sono sicura che non ci riuscirai e ogni volta che tenterrai di togliere un libro dallo scaffale il tuo braccio si opporrà tenacemente. Pensaci bene…più libri “possiedi” e più viaggi leggero!
Ester! Che piacere averti qui! Dunque, da dove cominciare… Sono già in doppia file, non tutti gli scaffali ma quasi tutti. Se pensi che ogni libro abbia il suo perché è solo perché non hai mai visto cosa c’è in quegli scaffali. E poi il mio decluttering, almeno sui libri, non è fine a se stesso, serve a far posto a nuovi libri, si spera migliori dei precedenti, o comunque diversi. E lo scopo è anche quello di rendere migliori, in termini culturali, le scelte che potrà fare Luca. ‘sti figli!!!
Non ce la farò? Avresti dovuto vedermi in azione negli ultimi due mesi… Non serve possederli i libri per viaggiare leggero… basta leggerli. A presto!
Finora i miei libri sono sempre aumentati perché non ho mai fatto una selezione. In più, gli studi classici mi hanno lasciato in eredità sugli scaffali molti testi che hanno un senso anche al di là dell’esame universitario (probabilmente non avrei conservato “L’illecito penale tributario tra tecniche di tutela ed esigenze di riforma”, mentre ho ancora – e ogni tanto ne rileggo qualche pagina – il “Candido” di Voltaire).
Ma ormai sto entrando anche io nell’ordine di idee della lavagna con l’elenco dei buoni e cattivi, intoccabili e sacrificabili. E ho già puntato il Kindle, non al posto dei libri ma come strumento complementare per limitarne l’accumulo.
Resta il fatto che a me il libro piace come oggetto in quanto tale e questo limiterà il decluttering librario (mentre sono ormai orgogliosissimo del mio armadio!)
E mi ha fatto riflettere quello che hai scritto a proposito di Luca e Stephen King (“A proposito di Luca e Stephen King” sembra il titolo di un racconto). Mi sono ricordato che grazie ai libri che mio padre aveva letto e conservato, ho conosciuto Hemingway, Boll, Simenon, Prevert e tanti altri anche minori ma che ho amato. Sicuramente prima o poi li avrei letti comunque, ma sarebbe stato molto diverso. Ho potuto farlo già a 14 o 15 anni proprio perché erano là, nella libreria di casa.
C’era anche (e c’è ancora) “Il secondo tragico libro di Fantozzi”.
Secondo me a pieno titolo, ma questo è un altro discorso…
A casa mia di libri non ce n’erano molti, e la mia passione per la lettura è nata e cresciuta sotto altri stimoli, mentre ero già al liceo. Qualcosa era arrivata anche prima tramite mio padre. Non parliamo però di Hemingway o Prevert, siamo più dalle parti di Amurri e Verde (titoli tipo ‘Come ammazzare la moglie e perché’ – ce l’ho ancora, lo devo rileggere -, ‘Come ammazzare mamma e papà’ ecc., dei classici, insomma). Però al meccanismo del ‘passaggio’ ci tengo, e vorrei che Luca cominciasse a leggere prima di me, in modo che per lui diventi un’abitudine e arrivi alle ‘cose serie’ prima di me. Se gli andrà, ovviamente. Per quanto mi riguarda, vorrei arrivare a una libreria un po’ più ‘selezionata’ rispetto a quella di oggi. Tenere lì a far polvere libri poco interessanti o del tutto inutili (qualche anno fa mio padre mi ha regalato una decina di libri scritti dai comici di Zelig, i suoi gusti non si sono evoluti più di tanto…), mi sembra uno spreco di spazio e di opportunità. Io ormai finisco un libro e a ruota ne inizio un altro (e posso dire di aver contagiato anche Anna), dunque gli acquisti continuano e le nuove entrate richiedono spazio: quindi qualcosa deve uscire. Anche io ovviamente sto pensando agli e-book, ma non ho ancora preso alcuna decisione. Magari ci scriverò su un nuovo post… Quando decidi di disfarti dei Fantozzi fammi un fischio, Luca muore davanti ai film…