In un post precedente (qui), abbiamo visto come la perdita del posto di lavoro, un’esperienza oggettivamente drammatica, presenti però anche dei risvolti positivi. Il primo, e più importante dei quali, è il recupero di enormi quantità di tempo, quel tempo che con il passare degli anni abbiamo gradualmente ‘svenduto’ al miglior offerente. La parola ‘svenduto’ vale per tutti, anche per chi con il proprio lavoro guadagna diverse migliaia di euro al mese: a meno che, infatti, il suo ruolo non sia di pura rappresentanza, e quindi venga pagato solo per il fatto di chiamarsi Tizio o Caio, anche lui, in cambio di tutti quei soldi, dovrà cedere buona parte del suo tempo. E il tempo di ognuno di noi non ha prezzo.
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