Risparmiare carta: un infografico
by albi69
La fonte è americana, pertanto anche le statistiche. Che dicono che in media un impiegato ha a che fare ogni anno con circa 10.000 fogli di carta, per un totale di 4 milioni di tonnellate di carta l’anno, solo negli uffici americani. Il che è un problema, non solo per la quantità di carta/alberi che viene utilizzata/sprecata, ma anche per l’accumulo della stessa dentro uffici e case. Questo infografico, trovato su www.metrofax.com, offre qualche suggerimento utile per evitare sprechi e accumuli di carta negli ambienti di lavoro, suggerimenti interessanti, però, anche per chi di carta ne conserva tanta anche a casa.
How to Run a Paperless Office was created by MetroFax Blog
Ciao,
come al solito faccio il bastian contrario, perché lavoro in un settore in cui si consumano letteralmente tonnellate di carta, ho a che fare con le pubbliche amministrazioni. L’avvento dei PC ha permesso di stampare centinaia di fogli con il premere un tasto ed è diventato facilissimo per chiunque stampare, stampare, stampare…
Da semplice impiegato posso dire che stampo centinaia e centinaia di fogli ogni giorno per soli motivo di controllo, aggiungiamo le lettere, la documentazione inviata, etc… E anche noi riceviamo la mail del tipo “non stampare questo foglio se non è strettamente necessario”. Ma io non ho voglia di rimetterci la vista bruciandomi la retina al video per risparmiare qualche foglio, quindi stampo tutto per andare a casa senza mal di testa e con la vista salvaguardata.
Tralascio i vantaggi della carta rispetto ai computer, ad esempio il fatto che la carta se ben conservata è ancora lì tra 100 anni mentre non riesco più a leggere la mia tesi di laurea battuta al PC perché il software utilizzato è ormai obsoleto e non mi rende i caratteri originari. La carta è carta ed è molto più sicura di un disco, leggi e stop.
Detto questo il problema è politico. Basterebbero leggi certe e valide in tutta la nazione. Le leggi sono queste e stop. Non ci sarebbe così bisogno di stamparsi un capitolato di centinaia e centinaia di pagine per ogni gara perché in Italia non si è mai certi di nulla. Ciò che vale in una Regione non lo è in un altra. E giù a creare delle proprie regole, proprie leggi e noi a stampare, stampare, documentare, archiviare per evitare contestazioni, per rivedere, per controllare. Se due uffici riescono a consumare pedane e pedane di carta per semplici questioni legali, promozionali, informative, hai voglia di risparmiare a casa, basta uno starnuto della pubblica amministrazione, una nuova regola e giù, altre migliaia e migliaia di pagine ogni mese. Ogni regola sono milioni e nmilioni di pagine. I provvedimenti di questo governo sono altri milioni di fogli.
E le fatture, i documenti, il fisco, e….
Insomma, non è il singolo che salva la carta, è la presa di coscienza di una nazione della sua classe politica, se non c’è quello, hai voglia di cercare di salvare foreste, è tutto inutile.
Da parte mia ho il kindle a casa e di carta per libri non ne uso, e riciclo quella dell’ufficio, ma non è neppure una goccia nel mare. PErché se io schiaccio un tasto, e devo schiacciarlo perché è il mio lavoro, io faccio uscire furoi duecento pagine. E di queste una parte le fotocopio in triplice copia. E la carta, l’inchiostro, i materiale della fotocopiatrice, tutto è inquinamento, ma se è lo Stato stesso a metterti in condizioni di essere superattrezzato, lo Stato, lo Stato, ho lavorato in molte aziende e posso assicurare che il maggior spreco di carta deriva da obblighi legislativi, fiscali, normative, etc…
Lo Stato è un divoracarte senza paragoni, e l’alternativa, la mancanza dello Stato, sarebbe ancora peggio.
Ciao, il fatto che lavori per uno Stato che fa della burocrazia, della complicazione e dello spreco le sue peculiarità, non significa che a certi risultati non si debba comunque ambire. E se ci arriveranno prima i privati cittadini che le amministrazioni pubbliche non sarebbe la prima volta. Di carta ne sprechiamo tanta noi così come tanta se ne spreca negli Stati Uniti e anche altrove. Ma ci sono altri paesi, sicuramente più semplici da amministrare, dove da questo punto di vista si sono fatti molti passi avanti. Dove la ‘semplificazione’ non è solo il nome dell’ennesimo Ministero inutile, dell’ennesima voragine nei conti pubblici. Dove l’agenda digitale è sinonimo di progresso e non di spese inutili. Io di carta ne spreco davvero poca, non ho il Kindle, anche se mi converrebbe davvero comprarlo visto quanto spendo in libri. Insomma qualche progresso posso ancora farlo, anche in questa direzione. Certo, quando da parte di enti, amministrazioni, aziende pubbliche o private mi arrivano plichi interminabili per dirmi quello che potrebbero dirmi via email, mi cadono proprio le braccia…